Non si chiama più Venere ma «Dea di Morgantina»
Tony Zermo
La Sicilia 23/5/2011
Aphrodite, Demetra, Kore: troppa incertezza
Buono il flusso di visitatori: 2.000 in due giorni
Adesso hanno deciso di chiamarla «Dea», non più Venere, né Aphrodite, né Demetra. Nel dubbio meglio Dea. hanno pensato all'assessorato regionale dei Beni culturali. «Non possiamo permetterci di sbagliare suscitando le critiche degli archeologi di mezzo mondo», hanno spiegato. E così sarà Dea, come già appare sui manifesti. Al Paul Getty museum di Los Angeles l'hanno chiamata Venere per 30 anni e il nome, anche se sbagliato, le era rimasto appiccicato. Adesso si cambia, così è se vi pare. Tutto sommato, può anche andar bene, «Dea» fa la sua figura nell'immaginario collettivo. E come una Dea appare ai visitatori, anche se è storpiata, le mancano braccio e piede sinistro, e anche il naso è sbucciato. Spiegano: «La statua, forse per un terremoto di migliaia di anni fa, dev'essere caduta rompendosi in tre pezzi, ed è caduta con la testa in già rompendosi il naso. Le fratture del corpo sono state ricomponibili facilmente, non erano scomposte. Per il naso gli archeologi hanno deciso di non intervenire». Il flusso dei visitatori è alto, sono stati in duemila tra venerdì e sabato. Ogni giorno stanno arrivando cinque pullman intorno a mezzogiorno e altrettanti nel pomeriggio. Tra i turisti anche giapponesi, americani ed europei. L'incasso è considerevole se si tiene conto che l'ingresso al museo è stato portato a sei euro e chi vuole vedere anche la vecchia Morgantina c'è un biglietto complessivo di dieci euro. Diciamo che 200-300 mila visitatori l'anno sono preventivabili, il che significa 2-3 milioni l'anno. Sta nascendo qualche B&B, qualche trattoria, ma se ci sarà anche un robusto sviluppo commerciale bisogna vederlo più in là, quando altri saranno invogliati ad investire. Lo abbiamo detto: c'è bisogno di migliorare le strade di accesso e di cominciare a pensare a un raccordo autostradale con la Catania-Palermo. L'Anas è uno dei pochi enti che al momento ha buona capacità di spesa. Perché non ci fa un pensierino, mettendo eventualmente il pedaggio? Il circuito archeologico ovviamente sarà completo quando a ottobre (o forse novembre) la Villa del Casale di Piazza Armerina sarà interamente aperta e si farà un biglietto unico Aidone-Piazza Armerina. Alto commissario della Villa del Casale è Vittorio Sgarbi, ma questi lavori si protraggono ormai da sette anni, da quando nel 2004 c'è stata la nomina del critico d'arte sindaco di Salemi. Questa Villa romana ha sopportato un sacco di traversie, c'è stata perfino una fase in cui una mano ignota ha strofinato della pece sui magnifici mosaici del III secolo d.C. Ci furono inchieste giudiziarie, si misero le telecamere per controllare quel che succedeva, poi si cominciarono i lavori, ma i primi furono insoddisfacenti perché la copertura in plexiglas creava un «effetto serra». Ora con l'istituto regionale del restauro pare che tutto cominci ad andare nel verso giusto. Ma bisogna darci sotto con i lavori perché sette anni di attesa sono troppi. Il ministro dei Beni culturali Giancarlo Galan, che almeno lui era presente all'inaugurazione della Dea di Morgantina (mentre il presidente Napolitano si è fatto rappresentare dal suo consigliere culturale, che è francese, Luis Godart) ha detto che «Piazza Armerina a pieno regime fa 500 mila visitatori, a Morgantina dovete essere bravi a farne almeno altri 200 mila». Noi aggiungiamo che se ci fosse una connessione autostradale si potrebbe arrivare anche a un milione. Il che darebbe vita e sostanza ad uno sviluppo che al centro della Sicilia non c'è mai stato. Galan e Lombardo perché non parlano con l'Anas?