giovedì 28 maggio 2020

La proclamazione della libertà della Grecia ai Giochi Istmici del 196 ac


La proclamazione della libertà della Grecia ai Giochi Istmici del 196 a.C.

"(I Greci) si erano [...] seduti per assistere ai giochi, quando un araldo, [...] imposto silenzio [...] pronuncia queste parole: «il senato romano e il generale Tito Quinzio, dopo aver vinto il re Filippo e i Macedoni, vogliono che i Corinzi, i Focesi, i Locresi tutti, l'isola di Eubea, i Magneti, i Tessali, i Perrebi, gli Achei Ftioti siano liberi, esenti da tributo e autonomi». [...] Udite le parole dell'araldo [...] si levò un applauso e un clamore tanto forte [...], che diede il senso del valore che quella folla attribuiva alla libertà. [...] L'entusiasmo dei Greci non si esaurì subito, ma si rinnovò per giorni [...]: dunque - dicevano- vi è sulla terra un popolo che, a sue spese e a suo rischio, combatte per la libertà degli altri, né si adopera solo a vantaggio di popoli vicini e confinanti, ma attraversa i mari, per impedire che in alcuna parte del mondo vi sia un dominio ingiusto, per far trionfare dunque il diritto e la legge!"

Livio, XXXIII, 32-33, I sec. a.C.- I sec. d.C.