venerdì 30 dicembre 2011

divinità egizie dei serpenti


divinità egizie dei serpenti.

domenica 18 dicembre 2011

Eroi della guerra di Troia


Eroi della guerra di Troia.

La dea cretese dei serpenti


La dea cretese dei serpenti.
Molte copie di questa figura sono stati rinvenuti sull'isola di Creta, uno dei più belli esempi si trova ora nell museo Archeologico di Heraklion. Gli studiosi dibattito se l'immagine mostra un
dea o una sacerdotessa l'esecuzione di un rituale.

Seth, God of Confusion: A Study of His Role in Egyptian Mythology and Religion

Seth, God of Confusion: A Study of His Role in Egyptian Mythology and Religion

H. Te Velde

Nel complesso, l'autore fornisce un eccellente profilo del dio Seth (o Set) e la sua collocazione nel pantheon egiziano. Discussa in dettaglio è la simbologia contenuta nella storia del conflitto di Seth con Horus. Analizzato il rapporto di Seth a Iside, Osiride, e Nepthys, e la sua particolare posizione come un dio degli stranieri.
Nel Corso della lunga storia dell'antico Egitto, Seth è stato alternativamente onorato e disprezzato in alternativa.
Alla fine, l'Egitto è venuto sempre più sottomesso al dominio degli stranieri, Seth, il dio associato con gli stranieri e a ciò che è straniero, è diventato completamente demonizzato nella mente popolare, e potrebbe anche essere stato il prototipo del Satana cristiano.
La monografia è scritta per lo specialista in egittologia, piuttosto che per un semplice e comune lettore generale.
Le citazioni non tradotte, naturalmente, creano difficoltà per i lettori che conosco il tedesco e il francese.

martedì 6 dicembre 2011

Cult and Koinon in Hellenistic Thessaly

Cult and Koinon in Hellenistic Thessaly
(Brill Studies in Greek and Roman Epigraphy)

Denver Graninger

Cult and Koinon in Hellenistic Thessaly esamina l'espansione territoriale della Lega tessala ca. 196-27 aC e lo sviluppo della religione di Stato della Lega. I singoli capitoli tracciano l'adozione di un calendario comune in Tessaglia dai nuovi membri della Lega, la creazione di nuove feste regionali, l'elaborazione o la ristrutturazione di vecchi culti, e la partecipazione League in una rete di feste; Il culto potrebbe anche mettere in atto alternative a questo accordo politico, tuttavia, le antiche tradizioni religiose hanno continuato a essere mantenuti, sia all'interno dei nuovi territori della lega e soprattutto a Delfi. Il risultato è un ritratto fresco della politica di culto sul continente greco nel periodo più tardo ellenistica.

lunedì 5 dicembre 2011

Polis and Personification in Classical Athenian Art (Monumenta Graeca Et Romana)

Polis and Personification in Classical Athenian Art (Monumenta Graeca Et Romana)
Amy C. Smith

In questo studio si indaga sull'uso di personificazioni politiche nelle arti visive di Atene nel periodo classico (480-323 aC). Se su oggetti che servivano principalmente ruoli privati ​​(es. vasi decorati) o ruoli pubblici (ad esempio statue di culto e documento stele), queste personificazioni rappresentato aspetti dello stato di Atene, la sua genhttp://www.blogger.com/post-create.g?blogID=4148187693158210019te, il governo, e gli eventi, così come le virtù (ad esempio Nemesi, Peitho o Persuasione, e Irene o Pace). Ateniesi usato lo stesso linguaggio figurale per rappresentare altri luoghi e dei loro popoli. Questo è l'unico studio sulle personificazioni ci consente di osservare il clima intellettuale e politico di Atene nel periodo classico.

sabato 3 dicembre 2011

una serie di statue e statuette votive in terracotta ritrotrave nel santuario di Ayia Irini a Cipro


una serie di statue e statuette votive in terracotta ritrotrave nel santuario di Ayia Irini a Cipro.

La dea Auxerre


La dea Auxerre.

Essa presenta un ottimo esempio del "sorriso arcaico", tipica delle sculture di questo periodo di uomini e donne. William Harris, scrivendo di Saffo, uno dei più grandi poeti del mondo, ha questo da dire circa il sorriso arcaico:

"Se si va in un museo e davanti a una statua con il sorriso arcaico, è possibile fissarla per diversi minuti senza muovere gli occhi, fino a quando il viso diventa normalizzato e familiare. Poi alla fine i tuoi occhi lampeggiano, e vedrete in un lampo la statua sorride di nuovo a voi. Ho fatto molte volte per verificare il lavoro svolto e l'animazione immaginativa del sorriso arcaico veramente ha luogo. Ma funziona, allora sorge la domanda, perché la scultura "sorriso" scompaiono nella scultura greca più tardi? Ho il sospetto che era potrebbe essere stato abusato ed è diventato una funzione automatica di pietra del tempio ordinaria. Oppure può avere figli spaventati e alcuni fedeli, che temevano una faccia in movimento pietra. Ma è scomparso più di una generazione, e che all'improvviso un fuga non può essere stato un incidente scultoreo."

Pharmakon: Plato, Drug Culture, and Identity in Ancient Athens

Pharmakon: Plato, Drug Culture, and Identity in Ancient Athens
Michael A. Rinella

Pharmakon: Platone, cultura della droga, e identità nell'antica Atene esamina la preoccupazione emergente per controllare gli stati di estasi psicologico nella storia del pensiero occidentale, concentrandosi sulla Grecia antica (c. 750-146 aC), in particolare il periodo classico (c. 500 - 336 aC) e soprattutto i dialoghi del filosofo ateniese Platone (427 -. 347 aC) utilizzare una gamma diversificata di materiali che vanno dalla letteratura, filosofia, medicina, botanica, la farmacologia, la religione, magia, e la legge, Pharmakon ridisegna il contesto del nostro modo di leggere e interpretare i dialoghi di Platone. Michael A. Rinella dimostra come la rivendicazioni di potere e la verità della filosofia, più volte paragonato ad un pharmakon, si oppone all'autorità culturale di una serie di altre occupazioni nelle antiche società greca che deriva dal loro poteri, o paragonato la loro autorità per alcuni pharmakon . Tra queste, la religione dionisiaca ed eleusini, i medici e altri guaritori, maghi e magie di altri lavoratori, poeti, sofisti, retori. Libro accessible, ma impegnativo allo specialista, Pharmakon è un esame completo del luogo di farmaci nel pensiero antico, che costringono il lettore a comprendere Platone in un modo nuovo.

venerdì 28 ottobre 2011

Immortals - Trailer italiano HD



In uno scenario mitologico dominato da forze ancestrali, il titano Iperione setaccia la Grecia alla ricerca del leggendario Arco di Epiro, creato da Ares per liberare i Titani dalla prigionia degli Dei e annientare l'umanità. Una sacerdotessa di nome Fedra e un contadino scelto da Zeus per proteggere la patria, Teseo, si cimentano in un'avventura da cui dipenderanno le sorti del mondo.

danza cretese delle ghirlande


danza cretese delle ghirlande.

Aplu - Fulfluns e Semele


Aplu - Fulfluns e Semele.

martedì 4 ottobre 2011

Napoli e il culto del dio Ebone

Napoli e il culto del dio Ebone

sabato 10 settembre 2011

Entrata di Alessandro a Babilonia

                                                Entrata di Alessandro a Babilonia

domenica 4 settembre 2011

Antichi sepolcri

annunciamo la creazione di un blog specifico per la pubblicazione di testi, foto e disegni di antichi sepolcri.
http://antichisepolcri.blogspot.com
dal questo blog riportiamo il seguente disegno:

cerimonia funebre da un vaso greco.

giovedì 1 settembre 2011

Anfrite

                                                                              Anfrite

lunedì 1 agosto 2011

Perseo libera Andromeda

                                                     Perseo libera Andromeda

venerdì 15 luglio 2011

Musicisti e danzatori su un bassorileivo di Mastaba de Saqqarah - VI dinastia

                         Musicisti e danzatori su un bassorileivo di Mastaba de Saqqarah - VI dinastia

martedì 12 luglio 2011

Offerta a Venere

                                                             Offerta a Venere

venerdì 8 luglio 2011

Offerta a Venere

                                                                Offerta a Venere

venerdì 1 luglio 2011

La triplice Ecate

                                                                      La triplice Ecate

mercoledì 22 giugno 2011

Pigmalione e Galatea di Girodet-Trioson

                                                    Pigmalione e Galatea di Girodet-Trioson

martedì 21 giugno 2011

Teseo uccide il Minotauro

                                                    Teseo uccide il Minotauro

domenica 19 giugno 2011

Educazione Spartana

                                           Educazione Spartana

domenica 12 giugno 2011

satiro danzante

                                                                  satiro danzante

venerdì 10 giugno 2011

Il Piacere del Giardino di Pierre Mignard

                                                 Il Piacere del Giardino di Pierre Mignard

domenica 5 giugno 2011

giovedì 2 giugno 2011

Bassorilievo con Sfinge

                                               Bassorilievo con Sfinge

domenica 29 maggio 2011

Non si chiama più Venere ma «Dea di Morgantina»

Non si chiama più Venere ma «Dea di Morgantina»
Tony Zermo
La Sicilia 23/5/2011

Aphrodite, Demetra, Kore: troppa incertezza
Buono il flusso di visitatori: 2.000 in due giorni

Adesso hanno deciso di chiamarla «Dea», non più Venere, né Aphrodite, né Demetra. Nel dubbio meglio Dea. hanno pensato all'assessorato regionale dei Beni culturali. «Non possiamo permetterci di sbagliare suscitando le critiche degli archeologi di mezzo mondo», hanno spiegato. E così sarà Dea, come già appare sui manifesti. Al Paul Getty museum di Los Angeles l'hanno chiamata Venere per 30 anni e il nome, anche se sbagliato, le era rimasto appiccicato. Adesso si cambia, così è se vi pare. Tutto sommato, può anche andar bene, «Dea» fa la sua figura nell'immaginario collettivo. E come una Dea appare ai visitatori, anche se è storpiata, le mancano braccio e piede sinistro, e anche il naso è sbucciato. Spiegano: «La statua, forse per un terremoto di migliaia di anni fa, dev'essere caduta rompendosi in tre pezzi, ed è caduta con la testa in già rompendosi il naso. Le fratture del corpo sono state ricomponibili facilmente, non erano scomposte. Per il naso gli archeologi hanno deciso di non intervenire». Il flusso dei visitatori è alto, sono stati in duemila tra venerdì e sabato. Ogni giorno stanno arrivando cinque pullman intorno a mezzogiorno e altrettanti nel pomeriggio. Tra i turisti anche giapponesi, americani ed europei. L'incasso è considerevole se si tiene conto che l'ingresso al museo è stato portato a sei euro e chi vuole vedere anche la vecchia Morgantina c'è un biglietto complessivo di dieci euro. Diciamo che 200-300 mila visitatori l'anno sono preventivabili, il che significa 2-3 milioni l'anno. Sta nascendo qualche B&B, qualche trattoria, ma se ci sarà anche un robusto sviluppo commerciale bisogna vederlo più in là, quando altri saranno invogliati ad investire. Lo abbiamo detto: c'è bisogno di migliorare le strade di accesso e di cominciare a pensare a un raccordo autostradale con la Catania-Palermo. L'Anas è uno dei pochi enti che al momento ha buona capacità di spesa. Perché non ci fa un pensierino, mettendo eventualmente il pedaggio? Il circuito archeologico ovviamente sarà completo quando a ottobre (o forse novembre) la Villa del Casale di Piazza Armerina sarà interamente aperta e si farà un biglietto unico Aidone-Piazza Armerina. Alto commissario della Villa del Casale è Vittorio Sgarbi, ma questi lavori si protraggono ormai da sette anni, da quando nel 2004 c'è stata la nomina del critico d'arte sindaco di Salemi. Questa Villa romana ha sopportato un sacco di traversie, c'è stata perfino una fase in cui una mano ignota ha strofinato della pece sui magnifici mosaici del III secolo d.C. Ci furono inchieste giudiziarie, si misero le telecamere per controllare quel che succedeva, poi si cominciarono i lavori, ma i primi furono insoddisfacenti perché la copertura in plexiglas creava un «effetto serra». Ora con l'istituto regionale del restauro pare che tutto cominci ad andare nel verso giusto. Ma bisogna darci sotto con i lavori perché sette anni di attesa sono troppi. Il ministro dei Beni culturali Giancarlo Galan, che almeno lui era presente all'inaugurazione della Dea di Morgantina (mentre il presidente Napolitano si è fatto rappresentare dal suo consigliere culturale, che è francese, Luis Godart) ha detto che «Piazza Armerina a pieno regime fa 500 mila visitatori, a Morgantina dovete essere bravi a farne almeno altri 200 mila». Noi aggiungiamo che se ci fosse una connessione autostradale si potrebbe arrivare anche a un milione. Il che darebbe vita e sostanza ad uno sviluppo che al centro della Sicilia non c'è mai stato. Galan e Lombardo perché non parlano con l'Anas?

sabato 28 maggio 2011

La Stampa Tuttolibri 23.4.11
Intorno a Bacco si degusta la vita
Claudio Franzoni

Simposio Un rito stabile per secoli: bere vino puro, conversare, amare, divertirsi
Scena di banchetto su un cratere a figure rosse del IV sec. a. C.

Non è accaduto a caso che a volte, in passato, il termine greco symposion sia stato tradotto con «banchetto», come, ad esempio, nel film che Marco Ferreri trasse dal Simposio di Platone nel 1988; il fatto è che ci viene naturale ricondurre alla nostra esperienza ciò che incontriamo nel mondo antico, e dunque anche le occasioni conviviali, quasi che le forme del mangiare e del bere siano le stesse sempre e dappertutto.
Negli ultimi vent’anni la saggistica di ambito anglosassone e francese ci ha spiegato invece che il simposio antico non era per niente paragonabile ai conviti, pubblici o privati, del Medioevo e dell’età moderna, tanto meno a quelli del nostro tempo. Si inserisce in questo ambito di ricerca anche il libro che Maria Luisa Catoni dedica a questo tema, facendo il punto sugli studi precedenti e aprendo nuovi fronti di discussione.
Il simposio era, come dice il nome, una «bevuta assieme», le cui forme, forse apprese dai Fenici, divennero dopo l’età omerica un vero e proprio contrassegno dello stile di vita aristocratico in Grecia. Al di là delle possibili varianti, il meccanismo del simposio dovette restare stabile per secoli: gli ospiti si accomodavano in una sala apposita della casa, l’ andrón («sala degli uomini») - termine che basterebbe a illustrare la destinazione esclusivamente maschile della «bevuta» - e qui si sdraiavano sui letti (di solito sette), modalità ereditata da forme conviviali orientali. Al centro della stanza era posto il cratere, un grande recipiente per mescolare vino e acqua: l’assunzione moderata del vino diventa infatti uno dei punti chiave dell’etica simposiale. Dal cratere si attingeva per riempire le larghe coppe decorate di ciascun invitato. Si iniziava con una libagione e una preghiera, ci si lavava, ci si incoronava con edera: azioni che iscrivevano il simposio in un ambito sacro e che ne rimarcavano il carattere rituale.
Tutto questo e molti altri dettagli si scoprono appunto in Bere vino puro , grazie anche al corredo di oltre 150 illustrazioni tratte proprio da quei vasi a figure nere e a figure rosse che servivano per lo svolgimento dei simposi e che vennero prodotti in Attica tra VI e V secolo prima di Cristo. Ma il saggio non punta tanto a descrivere lo svolgimento del simposio, quanto a osservare in questo «microcontesto quello che avviene nello spazio più ampio della polis e del mondo greco».
Del resto l’obbiettivo del simposio non era solo quello di condividere il piacere del vino, ma quello di conversare, di discutere temi filosofici, di eseguire o ascoltare canti e brani poetici; c’era posto anche per gli incontri amorosi, ed eventualmente per divertimenti, per giochi, per la baldoria finale. Attraverso queste «bevute assieme» i gruppi aristocratici rinsaldavano i rapporti reciproci e riaffermavano la propria identità; nello spazio modesto dell’ andrón viene così rappresentata la complessità della dialettica politica e sociale: basterebbe leggere i vivaci paragrafi sugli invitati e sugli esclusi (che però a volte vengono ugualmente e ne approfittano).
Ripetutamente l’autrice cambia angolazione e ordine di domande, affrontando anche problemi di metodo; in particolare, a proposito dell’interpretazione iconografica, non nasconde anche nodi problematici, come quello dei percorsi commerciali dei vasi da simposio: come mai migliaia di essi finirono in Occidente, magari destinati a conviti non greci o addirittura a corredi funerari di area etrusca?
Uno dei cardini del lavoro è l’analisi comparata di poesia e iconografie; sin dall’età arcaica infatti la lirica greca usa il simposio quale argomento, come quando Alceo incita i compagni a brindare per la morte del tiranno Mirsilo o invita a colmare le coppe «fino all’orlo» (ma di «due parti di acqua e una di vino»); nello stesso arco
Una «ricostruzione» di Maria Luisa Catoni nella antica Grecia con l’analisi comparata di poesia e iconografie

martedì 10 maggio 2011

Veduta di Delfo e delle due rupi del Parnasso

                                                     Veduta di Delfo e delle due rupi del Parnasso