sabato 2 settembre 2023

Sopravvivenze della religione primitiva nella Palestina moderna

 L. Bayles Paton. - 

Sopravvivenze della religione primitiva nella Palestina moderna . 

Quando gli Israeliti conquistarono Canaan, si trovarono di fronte una religione che rendeva culto a una moltitudine di potenze presiedenti ai fenomeni naturali. I luoghi di culto erano le fonti, gli alberi, le montagne, le grotte, le tombe, le pietre sacre, e il signor Paton, dopo Curtiss e altri viaggiatori, ne riporta numerosi esempi. Durante un viaggio compiuto nel 1903 attraverso la Siria e la Palestina, ha riconosciuto le sopravvivenze di questa venerazione tra le popolazioni attuali; ad esempio ad Afka nel Libano, dove il Nahr Ibrahim, l'antico Adone, ha la sua sorgente, e dove gli abitanti hanno conservato una leggenda distorta del mito di Adone; ad esempio a Qatana, a sud di Damasco. I cedri del Libano, una quercia vicino a Baniyas sono ancora alberi sacri. Il signor Paton segnala la persistenza di queste tradizioni cananee nonostante la successiva presenza dell'ebraismo, del cristianesimo e dell'islamismo in queste regioni.

nella rivista Syria l'articolo completo.

sabato 1 luglio 2023

Arte e civiltà della Sicilia antica

Biagio PACE, 

Arte e civiltà della Sicilia antica


Il volume si inizia con un « Intermezzo » in cui si mette in risalto la partecipazione della Sicilia alla cultura greca e romana, e si rileva l'apporto originale dello spirito indigeno. Segue la trattazione del pensiero scientifico , e cioè degli studi geografici ( speciale interesse hanno le rappresentazioni cartografiche dell'isola , tra le quali si comprende anche l'immagine della Sicilia nel Virgilio Vaticano 3225) , della storiografia, della filosofia, della matematica, delle indagini naturalistiche, della legislazione. Alla storia del pensiero scientifico fa seguito quella della poesia . Per quanto concerne i contatti con l'archeologia , sono presi in considerazione la Tabula Iliaca Capitolina, alcune rappresentazioni vascolari , e il carro di Perugia con Ercole e Cicno, monumenti ispirati a composizioni di Stesicoro . Con riserva sono riferiti alle commedie di Epicarmo le rappresentazioni vascolari di Ercole e Busiride (Museo di Vienna) , di Ercole alla pesca (Hope Collection) , del doppio Palladio (Museo di Leningrado) . Verisimile è ritenuta l'identificazione dello Pseudoseneca con Epicarmo (anche per l'abbinamento con Menandro nell'erma di Villa Albani) . Sulla vita teatrale, oltre le rappresentazioni vascolari, offrono una documentazione le maschere fittili di Lipara, di Centuripe, e di Siracusa. Con Teocrito sono messi in relazione il rilievo di Polifemo innamorato di Villa Albani ed altri rilievi ellenistici, non solo per alcuni contatti di soggetto , ma sopratutto per il medesimo spirito che li anima. Successivamente vengono esaminate le testimonianze della musica. Nella terza parte del volume è trattata la vita religiosa . In un primo capitolo sono studiati i culti di origine preellenica, nei quali dominano due elementi, agrario e ctonio ; è primo per importanza il culto di Demetra e Core (assimilazioni di divinità indigene) , che è diffusissimo in tutta l'isola, e in particolare ad Enna e a Selinunte (santuario della Malophoros) . A divinità pregreche riconducono anche i culti delle Ninfe, di Anna e delle Paides (venerate in un santuario rupestre di Buscemi) , e delle Meteres. Divinità indigene che conservarono il nome originario sono Adrano e i Palici. Pediokrates è probabilmente una trasformazione greca di un nome indigeno. Vengono quindi esaminati i culti importati dai coloni greci . Riguardo al difficile problema dell'identificazione dei templi di Agrigento, l'autore ritiene probabile assegnare ad Ercole il tempio comunemente detto tale, ai Dioscuri il tempio detto della Concordia, a Posidone quello detto di Era, ad Efesto quello detto di Vulcano. Vengono anche prospettate alcune identificazioni dei templi di Selinunte : il temenos dei templi C e D ad Apollo , Artemide, Atena, il tempio G a Zeus, il tempio E ad Era. L'A. ritiene limitata l'influenza della religione punica. Il più importante culto locale è quello di Afrodite Ericina ( la pianta del tempio di questa dea a Roma è messa in rapporto con quella del tempio di Erice) ; a Mozia la deposizione di scheletri di animali e neonati  (la divinità qui venerata è Tanit) ; a Palermo Ercole è probabilmente un travestimento di Melqart, ed il nome stesso della città deve essere una traduzione fonetica fatta dai greci di un nome punico iniziante con Baal. Dopo i culti sono esaminati gli usi sepolcrali e le concezioni dell'oltretomba che da essi si possono dedurre. Infine, in Appendice, sono enumerate le memorie dei doni inviati dalle città della Sicilia ai santuari della Grecia.


sabato 10 giugno 2023

Dionysos chthonien. d'après les monuments figurés de la période classique

 H. METZGER. 

"Dionysos chthonien. d'après les monuments figurés de la période classique"

 BCH,  1944-1945 


Based on Attic black-figure and red-figure vase paintings, the author studies:


Dionysos, deity of nascent vegetation, a male figure emerging from the earth (a parallel theme to that of Kore's Anodos). As early as the end of the 6th century, on an Attic black-figure lekythos published here for the first time, a bearded head emerges from the ground while a Silenus and a Maenad engage in unspecified rites: the author sees this not as a scene of satyr drama, but as evidence of popular belief in the return of a deity favoring nascent vegetation. In the 6th century (Hope crater), the same scene will take on a more symbolic and allegorical character.


Dionysos, underworld deity. Monuments from the classical period identify Dionysos with Hades-Pluto; associated with Kore, he forms with her an infernal couple. Study of three Attic vases from the end of the 5th and beginning of the 4th centuries leads the author to opt for a religious interpretation: Heracles bringing back Dionysos, an underworld deity, Heracles in search of Dionysian felicity. He concludes that from at least the 4th century, popular belief attributes to Dionysos the properties of an underworld deity, dispenser of abundance and mistress of the dead.


Dionysos, Eleusinian deity. The author describes the figurative monuments associating Dionysos with Eleusinian themes (from the end of the 6th century, but especially in the 4th century) and believes he can trace a progressive evolution: Dionysos initiated, then presiding over initiations, then paired with Kore or Demeter, therefore associated with the agrarian deities of Eleusis (hydries in the style of Kertch). Similarly, and still in the 4th century (theme of the birth of the divine child on Kertch vases), the child Dionysos is attributed in Eleusinian belief with the characteristics of the child Ploutos; Brimos is perhaps Dionysos: the effect of popular syncretism, consecrated by art. The advances in the Dionysian repertoire in the 4th century are related to this penetration of Dionysos into the Eleusinian religion: the Dionysian thiase then takes on a symbolic value of immortality in the afterlife.


sabato 13 maggio 2023

Eracle mousicos

 Ch. DUGAS, "Eracle mousicos", REG,  1944 

L'autore distingue nelle rappresentazioni ceramiche (ultimo quarto del VI secolo) di Eracle musicista (flautista o citaredo) quelle che avvengono sull'Olimpo (apoteosi di Eracle) e quelle che avvengono sulla terra: Eracle sale o è già seduto, tra Atena ed Ermes, sulla piccola piattaforma dove suonerà. Ciò perché la concezione comune di un Eracle nemico delle Muse non esclude un'altra, anche in quel momento: quella di un Eracle, allievo di Chirone, Atlante e forse Prometeo, rivale di Apollo, anche lui profeta, medico e citaredo. Questa concezione secondaria di un Eracle mousicos, "intellettuale", forse dovuta ai pitagorici, attestata dalle immagini ceramiche, si svilupperà nella filosofia ellenistica; appare già in Isocrate.


giovedì 11 maggio 2023

Abenna

Abenna

lo Stretto di Gibilterra, che è ristretto tra due promontori opposti, Abenna e Calpis; Eustath.  la colonna di Ercole nella Libia viene chiamata dai barbari Abenna, mentre in greco viene chiamata Cynegitica;  il suo nome è Abinna. Il promontorio è chiamato Abila o Abilyx.


domenica 30 aprile 2023

la mitologia greca nel gioco God of War

 la mitologia greca nel gioco God of War


Il videogioco God of War è noto per la sua rappresentazione della mitologia greca, e presenta molti dei e creature mitologiche della tradizione greca. Ecco, sinteticamente,  alcuni dei principali dei della mitologia greca presenti nel gioco.


Kratos, il protagonista del gioco, è un guerriero spartano che cerca vendetta contro gli dei dell'Olimpo, dopo che questi lo hanno tradito e ucciso la sua famiglia. Nel corso del gioco, Kratos si scontra con molti dei dell'Olimpo, tra cui Zeus, Atena, Poseidone, Apollo, Afrodite e molti altri.


Zeus è il re degli dei dell'Olimpo e il principale antagonista del gioco. È noto per la sua grande forza e potere, ma anche per la sua arroganza e la sua tendenza a manipolare gli altri dei per ottenere ciò che vuole.


Atena è la dea della saggezza e della guerra, ed è spesso vista come una figura materna per Kratos. Tuttavia, nel gioco, Atena tradisce Kratos e cerca di ucciderlo.


Poseidone è il dio del mare e del terremoto, ed è noto per la sua grande forza e potere. Nel gioco, Kratos deve affrontare Poseidone in una battaglia epica sul fondo del mare.


Apollo è il dio della luce e della musica, ed è noto per la sua bellezza e la sua grazia. Nel gioco, Apollo è rappresentato come un dio arrogante e vanitoso, che cerca di manipolare gli altri dei per ottenere ciò che vuole.


Afrodite è la dea dell'amore e della bellezza, ed è spesso vista come una figura materna per Kratos. Tuttavia, nel gioco, Afrodite è rappresentata come una figura sessualmente esplicita, che cerca di sedurre Kratos.


Inoltre, il gioco presenta molte altre creature mitologiche, tra cui i Ciclopi, i Minotauri, le Arpie e molti altri. Queste creature sono spesso utilizzate come boss di fine livello, e Kratos deve affrontarle in battaglie epiche per progredire nel gioco.


In sintesi, il videogioco God of War presenta molti dei e creature mitologiche della tradizione greca, tra cui Zeus, Atena, Poseidone, Apollo, Afrodite e molti altri. Questi personaggi sono spesso rappresentati come figure potenti e arroganti, che cercano di manipolare gli altri dei per ottenere ciò che vogliono. Il gioco continua ad essere popolare tra i fan della mitologia greca e dei videogiochi, e la sua rappresentazione della mitologia greca continua ad ispirare e affascinare le persone in tutto il mondo.



il gioco è protetto da copyright.


Kratos

Kratos


Kratos è un personaggio della mitologia greca, noto per essere il dio della forza e del potere. Nella mitologia greca, Kratos è spesso rappresentato come un giovane uomo muscoloso, con una grande forza fisica e una grande determinazione.


Kratos è stato spesso associato alla guerra e alla vittoria, ed è stato spesso invocato dai guerrieri greci prima di entrare in battaglia. Tuttavia, Kratos non è solo un dio della guerra, ma anche un simbolo di forza e potere in generale.


Nella mitologia greca, Kratos è spesso associato ad altri dei, come Zeus, Atena e Nike. Insieme, questi dei rappresentano la forza, la saggezza e la vittoria, e sono spesso invocati dai guerrieri greci per ottenere la vittoria in battaglia.


Kratos è stato anche rappresentato in molte opere d'arte, tra cui sculture, dipinti e mosaici. La sua figura è stata spesso associata alla forza e alla virilità, ma anche alla determinazione e alla perseveranza.


Kratos è stato anche un personaggio importante nella serie di videogiochi "God of War". In questi giochi, Kratos è un guerriero spartano che cerca vendetta contro gli dei dell'Olimpo, dopo che questi lo hanno tradito e ucciso la sua famiglia.


In sintesi, Kratos è un personaggio importante della mitologia greca, noto per essere il dio della forza e del potere. La sua figura è stata spesso associata alla guerra e alla vittoria, ma anche alla determinazione e alla perseveranza. La sua figura continua ad ispirare e affascinare le persone in tutto il mondo, sia nella mitologia che nei videogiochi.


mercoledì 26 aprile 2023

Hercules - Ercole

 Hercules - Ercole


Ercole, noto anche come Hercules nella mitologia greca, è uno dei più famosi eroi della mitologia greca. Figlio di Zeus e della mortale Alcmene, Ercole è stato dotato di una forza sovrumana fin dalla nascita.


La sua storia è stata raccontata in numerose opere d'arte, tra cui poemi epici, tragedie e sculture. Secondo la leggenda, Ercole ha compiuto molte imprese straordinarie, tra cui la cattura del cinghiale di Erimanto, la pulizia delle stalle di Augia, la cattura della cerva di Cerinea e la sconfitta del leone di Nemea.


Tuttavia, la sua impresa più famosa è stata la conquista delle dodici fatiche. Queste fatiche sono state imposte a Ercole come punizione per aver ucciso la sua famiglia sotto l'influenza di una maledizione divina. Le fatiche includevano la cattura del leone di Nemea, la sconfitta dell'Idra di Lerna, la cattura del cinghiale di Erimanto, la pulizia delle stalle di Augia, la cattura della cerva di Cerinea, la sconfitta degli uccelli del lago Stinfalo, la cattura del toro di Creta, la cattura dei cavalli di Diomede, la conquista della cintura di Ippolita, la cattura del toro di Gerione, la raccolta delle mele d'oro del giardino delle Esperidi e la cattura del cane a tre teste Cerbero.


Ercole è stato anche coinvolto in molte altre avventure, tra cui la liberazione di Prometeo, la conquista della città di Troia e la partecipazione alla spedizione degli Argonauti.


Ercole è stato rappresentato in molte opere d'arte, tra cui sculture, dipinti e mosaici. La sua figura è stata spesso associata alla forza e alla virilità, ma anche alla saggezza e alla giustizia.


In sintesi, Ercole è uno dei più famosi eroi della mitologia greca, noto per le sue imprese straordinarie e le dodici fatiche. La sua figura è stata rappresentata in molte opere d'arte e la sua storia continua ad ispirare e affascinare le persone in tutto il mondo.


lunedì 3 aprile 2023

Maron

Maron

MARON, compagno di Osiride, conosceva perfettamente la coltivazione della vite e diede il suo nome alla città di Maronea in Tracia, famosa per i suoi buoni vini. Fu onorato come un dio dagli Egizi. 


Figlio di Évanthe, grande sacerdote di Apollo a Ismare, fece dono a Ulisse di un eccellente vino, in riconoscenza del fatto che l'eroe greco, rispettando il suo carattere, lo aveva salvato dal saccheggio, lui, sua moglie e i suoi figli.


domenica 2 aprile 2023

Navigazione

Navigazione

NAVIGAZIONE. I poeti ne attribuiscono l'invenzione a Nettuno, ad Osiride, a Bacco, ad Ercole, a Giasone, a Giano. Gli antichi l'hanno rappresentata con l'emblema di Iside che tiene con entrambe le mani una vela gonfia. I moderni la rappresentano come una donna coronata da pavesi di navi, i cui abiti sono agitati dal vento. Da un lato si appoggia su un timone, dall'altro tiene lo strumento per prendere l'altezza. Ai suoi piedi si vedono l'orologio marino, la bussola, il tridente di Nettuno e le ricchezze del commercio che si devono a lei; in mare si vedono navi che navigano a tutta vele; un fanale limita l'orizzonte.


lunedì 20 marzo 2023

Specie di spazio: modi di rapportarsi agli dei nel mondo greco e romano

Espèces d’espaces : façons de côtoyer les dieux dans les mondes grec et romain

École française d’Athènes


Specie di spazio: modi di rapportarsi agli dei nel mondo greco e romano


Le società degli dei, notano i curatori di un recente volume sulla rappresentazione del divino nel mondo greco e romano , sono strutture organizzate e gerarchiche, ma instabili, costantemente messe in discussione e riconfigurate. I culti venivano così pensati o modellati, fabbricati o assemblati, a seconda delle circostanze, della storia delle comunità, degli agenti convocati o dei luoghi in cui gli dei erano ancorati. Mille modi di organizzare pantheon multiformi, mille modi di metterli in scena e combinarli nelle città, nei santuari e nei teatri, nelle piazze, e naturalmente mille modi di rendere loro omaggio, di onorarli, e quindi altrettanti modi di farli. I culti di epoca greca e romana erano costantemente in costruzione, costantemente ricostruiti in nome di una tradizione sempre reinventata e trasmessa da riti sempre riformulati: la costruzione e il restauro di altari e templi, così come l'arricchimento degli spazi sacri, costituiscono infine una notevole espressione materiale di questo costante movimento.


Per dare conto di culti in linea con il perpetuo cambiamento delle società umane, le fonti testuali offrono una grande varietà di punti di vista dovuti in particolare alla diversità dei generi letterari e dei processi narrativi impiegati, mostrando, nel corso delle opere e delle iscrizioni, come miti, riti o inni fossero formulati o composti a seconda degli autori, dei luoghi e del tempo. Anche lo studio della cultura materiale è centrale per la ricostruzione dei processi di fabbricazione dei culti antichi, del loro quadro espressivo e delle modalità di azione messe in campo. Gli elementi materiali dei culti, le strutture costruite, le attrezzature, i manufatti e gli ecofatti, hanno svolto un ruolo attivo nell'influenzare le pratiche, i comportamenti, le esperienze sensoriali o emotive, l'organizzazione sociale o le strutture politiche e religiose. Le fonti archeologiche non sono quindi da meno nella comprensione dei fenomeni religiosi, permettendo di esaminare le dinamiche o le strategie di costruzione del divino sulla base delle tracce materiali lasciate dai progettisti e dai partecipanti ai culti. Di fronte alla ricchezza semantica dei generi letterari e dei processi narrativi, l'archeologia offre finalmente una grande varietà di informazioni materiali che hanno un senso e che riguardano almeno tre ambiti: l'architettura e l'organizzazione degli spazi, gli oggetti e i programmi iconografici, nonché le pratiche, non solo rituali, messe in atto nei complessi sacri.




(...)



lunedì 13 marzo 2023

Il combattimento di Eracle e Cicone, secondo i documenti figurati del VI e del V secolo

 Il combattimento di Eracle e Cicone, secondo i documenti figurati del VI e del V secolo

1945

Una classificazione metodica cerca di distinguere i combattimenti autentici e di seguire lo sviluppo della leggenda; diverse tradizioni letterarie raccontano questa lotta, tra cui lo Scudo di Eracle all'inizio del VI secolo. Talvolta i due combattenti sono soli, talvolta intervengono Zeus e Ares, padre di Cicone; secondo Stesicoro e Pindaro, Eracle si ritira di fronte a Cicone e Ares, poi accetta il combattimento con Cicone da solo, che uccide. Nei documenti figurati la leggenda appare nel secondo quarto del VI secolo (frammento corinzio di Amsterdam). L'autore classifica i documenti in base al numero di personaggi: Zeus, Atena, Ares presenti, la forma più familiare ai pittori attici arcaici, per tutto il VI secolo; gli stessi meno Zeus, fine VI secolo, primo quarto del V secolo; Atena al posto di Zeus si interpone tra i combattenti; monomachia, l'unica forma che appare sui rilievi (4ª metope nord del Tesoro degli Ateniesi), ma anche nella ceramica. I combattimenti in cui intervengono le divinità appaiono prima della metà del VI secolo, i primi combattimenti singolari intorno al 540, Zeus scompare verso il 525. L'autore mette in relazione i diversi temi con le diverse tradizioni letterarie. La leggenda diventa rara a partire dal V secolo e poi cessa di essere viva (elenco dei documenti postclassici).


sabato 11 marzo 2023

Fenice o Phenix

Fenice o Phenix  

Fenice, uccello favoloso che gli Egizi avevano reso divinità. Lo dipingevano delle dimensioni di un'aquila, con una bella cresta sulla testa, le penne del collo dorate, le altre porporine, la coda bianca, mescolata con piume incarnate, e gli occhi brillanti come stelle. Quando vede avvicinarsi la sua fine, si costruisce un nido di legno e gomme aromatiche, che espone ai raggi del sole, e su cui si consuma. Dalla midolla delle sue ossa nasce un verme, da cui si forma un'altra Fenice. Il primo pensiero del figlio è quello di rendere onori funebri a suo padre; forma con la mirra una massa a forma di uovo, la svuota, vi deposita il corpo unto di mirra e porta questo prezioso fardello ad Eliopoli, nel tempio del Sole. È nelle deserti dell'Arabia che essa nasce, e si prolunga la sua vita fino a cinque, seicento anni. Sui monumenti antichi, è un simbolo comune dell'eternità e, sui moderni, della resurrezione. -


Figlio di Amyntor, re dei Dolopi in Epiro, falsamente accusato da una concubina di suo padre di aver attentato al suo onore, fu accecato, si esiliò volontariamente e venne a cercare rifugio a Ftia, presso Peleo, che lo accolse con gentilezza e lo fece governatore di suo figlio, dopo che Chirone gli aveva restituito la vista. Gli si attribuisce l'invenzione delle


Figlio di Agenore, non avendo trovato sua sorella Europa rapita da Giove, si stabilì in una regione delle coste orientali del Mediterraneo, alla quale diede il suo nome. -4. Capitano greco; uno di quelli a cui fu affidata, dopo la presa di Troia, la custodia dell'enorme bottino raccolto sotto i portici del tempio di Giunone.



mercoledì 8 marzo 2023

Epifania di Dioniso

 L'Epifania di Dioniso: Il 6 gennaio è il giorno dell'Epifania di Dioniso, non solo nella provincia romana d'Egitto, ma anche in gran parte del mondo greco-romano. Questa manifestazione annuale del dio greco si supponeva si svolgesse sull'isola di Andros, dove la divinità segnalava la sua presenza facendo scorrere del vino da una fonte a lui dedicata. Nel resto del Mediterraneo,  in questa data anche i laghi e i fiumi ricevevano la benedizione del dio. In Egitto, questa particolare credenza si manifestava con l'acqua del Nilo si trasformava in vino.


giovedì 16 febbraio 2023

il labirinto

il labirinto

Il LABIRINTO è un recinto pieno di boschi e di edifici disposti in modo tale che, una volta entrati, non si può trovare l'uscita. 

Alcuni di questi famosi labirinti. 

Il più antico, quello dell'Egitto, opera di dodici re, conteneva tremila appartamenti, metà dei quali erano sotterranei e l'altra metà sopra il suolo, e dodici palazzi in un'unica area; era costruito e coperto di marmo; c'era un'unica entrata, ma all'interno si trovava una moltitudine di strade tortuose. L'opinione comune al tempo di Plinio era che fosse un monumento dedicato al Sole. 

Il labirinto di Creta, costruito vicino a Cnosso  da Dedalo, sul modello di quello dell'Egitto, per imprigionare il Minotauro. Plinio menziona anche altri tre, a Lemno, a Samo e in Etruria.


sabato 11 febbraio 2023

figli del sole iperboreo - la primavera nordica dei Veneti - dei celti e...

presentazione del libro
Figli del sole iperboreo
la primavera nordica dei Veneti, dei celti e dei primi europei
Aurelio La Scala Marchesan

dalla quarta di copertina
Guardati bene da cultura imposta e cerca credenze; sono prigioni per la mente.
La storia viene scritta dai vincitori e le religioni creano dogmi contro la vera spiritualità delle origini, ma la verità non la conosce nessuno, o meglio, viene interpretata spesso in modo soggettivo.
Questo libro è una raccolta di studi personali, opinioni e notizie tratte da fonti biografiche ed esperienze di ricerca alternativa, fuori dagli schemi accademici, in tema controstorico e antibiblico; libero dal prepotente imporsi del sapere scolastico accettato come tale.
Rifiutando il modello artificioso-giudaico Cristiano, a cui si è piegata la cultura di massa, e le teorie 
antropologiche classiche, rivediamo la genesi delle genti europee dal mito degli iperborei, gli dei antenati venuti da settentrione. In particolar modo dei veneti e Dei Celti, quali popoli nativi della prima Europa, venuti da comuni antenati calati del nord nottetempo, di cui gli sconosciuti iperborei furono gli antichi padri, menzionati tra storici e intellettuali di ogni tempo.
 
nota:
Il mito degli iperborei è un antico racconto che risale alla mitologia greca. Questi eroi mitologici sono stati descritti come un popolo di esseri umani perfetti e immortali che abitavano in un luogo lontano e incontaminato situato al di là delle terre conosciute, al di là del vento boreale.

Gli iperborei erano famosi per la loro bellezza, saggezza e virtù, e venivano descritti come un popolo molto felice e pacifico. La loro vita era serena e priva di preoccupazioni, e si diceva che godessero di un'eterna giovinezza e salute perfette.

Questo mito ha influenzato molte culture diverse, inclusi Greci, Romani, Celti e Germani, e ognuno di essi ha sviluppato la propria versione del mito degli iperborei. per i Greci, gli iperborei erano associati con la divinità Apollo, che veniva considerato il loro protettore.

Per molti antichi pensatori, il mito degli iperborei rappresentava un'utopia, un luogo ideale dove la pace, la felicità e la perfezione erano presenti in abbondanza. Questo mito ha continuato a esercitare una forte attrazione sulla cultura e sulla letteratura a lungo dopo la fine dell'antichità, e il suo fascino persiste ancora oggi